Pasqua in Umbria dal 8 al 10 aprile con visita alla mostra Il Perugino

 

DA SABATO 8 A LUNEDI 10 APRILE 2023

SPOLETO, IL BORGO DI RASIGLIA, CASCATA DELLE MARMORE E LAGO DI PIEDILUCO – PERUGIA PER LA MOSTRA “ Il MEGLIO MAESTRO D’ITALIA. PERUGINO NEL SUO TEMPO”

PROGRAMMA PASQUA UMBRIA

Il 2023 sarà ricordato come l’anno del Perugino. In occasione del V centenario della sua morte, la Galleria Nazionale dell’Umbria di Perugia celebra con una grande mostra Pietro Vannucci (1450 ca 1523), il più importante pittore attivo negli ultimi due decenni del Quattrocento. L’esposizione, dal titolo “Il meglio maestro d’Italia”. Perugino nel suo tempo, restituirà a Perugino, assoluto protagonista del Rinascimento, il ruolo di preminenza artistica che il suo pubblico e la sua epoca gli avevano assegnato, attraverso prove capitali della sua produzione, tutte antecedenti al 1504, ovvero nel momento in cui si trovava all’apice della sua straordinaria carriera. La mostra sarà l’evento di punta delle celebrazioni del centenario, coordinate da un Comitato Nazionale, istituito dal Ministero della Cultura e presieduto da Ilaria Borletti Buitoni, e coinvolgerà alcuni tra i più importanti musei nazionali e internazionali, come le Gallerie degli Uffizi di Firenze e la National Gallery di Washington, in una vera e propria partnership scientifica. Il progetto espositivo, composto da oltre settanta opere, ha scelto d’individuare solo dipinti del Vannucci antecedenti al 1504, anno nel quale egli lavorava a tre commissioni che segnano il punto più alto della sua carriera: la Crocifissione della Cappella Chigi in Sant’Agostino a Siena, la Lotta fra Amore e Castità già a Mantova, ora al Louvre di Parigi, e soprattutto lo Sposalizio della Vergineper la cappella del Santo Anello del Duomo di Perugia, oggi nel Musée des Beaux-Arts di Caen (Francia). La mostra darà conto, nella maniera più completa possibile, dei passaggi fondamentali del suo percorso: dalle prime collaborazioni nella bottega di Andrea del Verrocchio alle capitali imprese fiorentine che fecero la sua fortuna (come ad esempio le tre tavole già in San Giusto alle Mura, oggi nelle Gallerie degli Uffizi, o la Pala di San Domenico a Fiesole); dagli straordinari ritratti alle monumentali pale d’altare, quali il Trittico Galitzin, ora alla National Gallery di Washington, e il Polittico della Certosa di Pavia, per gran parte alla National Gallery di Londra ed eccezionalmente ricomposto per l’occasione. L’esposizione rifletterà sul ruolo che il Vannucci ha effettivamente svolto nel panorama artistico contemporaneo nel rapporto che lo ha legato ai protagonisti di quell’epoca, seguendo geograficamente gli spostamenti del pittore o delle sue opere attraverso l’Italia. È sorprendente, infatti, come Perugino abbia lasciato tracce profonde del suo magistero in tutte le località della penisola toccate dalla sua attività, da nord a sud, a iniziare ovviamente dall’Umbria e dalla Toscana, teatri per eccellenza del suo lavoro, nonché sedi delle sue botteghe di Perugia e Firenze.

Spoleto è tra le più affascinanti città d’arte dell’Umbria. Più di 2000 anni di arte e cultura ed eventi internazionali la rendono un luogo di bellezze uniche. Si estende sul colle Sant’Elia, ai piedi del bosco sacro di Monteluco. Straordinariamente ricca d’arte di ogni epoca e protagonista di eventi prestigiosi, come il Festival dei Due Mondi. Spoleto è tra le città simbolo della cultura internazionale. Importante centro fortificato degli Umbri, fu colonia romana e poi municipio (90 a.C.). Dopo la caduta dell’Impero Romano fu presidiata prima da Teodorico, re dei Visigoti, e poi dal bizantino Belisario. Espugnata da Totila fu riedificata dal bizantino Narsete. Nel periodo altomedievale fu capitale del Ducato longobardo. Nel 1155 fu conquistata e distrutta da Federico Barbarossa e, dopo una serie di lotte tra guelfi e ghibellini, fu riconquistata dal Cardinale Albornoz che la assicurò alla Chiesa e ne fece un importante centro dello Stato Pontificio. Il governo del Papato, salvo la parentesi napoleonica, durò fino a quando Spoleto si unì al nuovo Stato Italiano. Il centro storico, accanto a evidenti influssi di epoca romana, mantiene intatta la struttura di epoca medievale. Alle più antiche origini di Spoleto appartengono l’Arco di Druso e Germanico, arco romano che introduceva al foro (sito attuale di piazza del Mercato), presso la chiesa romanica di Sant’Ansano, il teatro romano, la basilica di San Salvatore, un interessante monumento di origini paleocristiane (IV-V secolo), patrimonio mondiale dell’UNESCO come parte del sito seriale “I Longobardi in Italia. I luoghi del potere (568-774 d.C.). A poca distanza dalla duecentesca chiesa di San Gregorio Maggiore, caratterizzata dalla suggestiva zona absidale e dal presbiterio rialzato, si trovano il ponte Romano (o Ponte Sanguinario) a tre arcate in blocchi di travertino e l’Anfiteatro del II sec. d.C. Il maggiore monumento cittadino è il Duomo. Eretto in forme romaniche nel XII secolo, ha subito interventi successivi con l’aggiunta di un portico di stile rinascimentale, sulla facciata è ornato da un grande mosaico bizantineggiante (1207): all’interno conserva un affresco con Madonna e Santi del Pinturicchio, il busto in bronzo di Urbano VIII del Bernini e uno straordinario ciclo di affreschi di Filippo Lippi. Del XII secolo la chiesa di Sant’Eufemia, interessante edificio romanico la cui zona absidale guarda la scalinata che porta a piazza Duomo, la chiesa dei Santi Giovanni e Paolo e l’abbazia di San Ponziano, mentre del XIII secolo sono la chiesa di San Domenico, la chiesa di San Nicolò e il palazzo Comunale. Di grande interesse la chiesa di San Paolo inter vineas (X secolo), con un importante ciclo di affreschi del 1200, e la chiesa di San Pietro, le cui origini risalgono al V secolo, con una splendida facciata romanica scolpita con straordinari bassorilievi.

La creazione della Cascata delle Marmore risale al 271 a.C., è una formidabile opera d’ingegneria romana che servì a favorire il deflusso delle acque del Velino, responsabili di frequenti e disastrose inondazioni e della trasformazione di vaste estensioni di terra in malsane paludi. In epoche successive e fino al Rinascimento, vennero compiuti ulteriori lavori di perfezionamento fino all’assetto attuale. Questa grande disponibilità di acqua ha consentito la creazione nella zona di numerosi complessi industriali. L’area della Cascata è formata da depositi di travertino, roccia per natura friabile e non compatta che, con l’intensa circolazione delle acque, ha permesso il formarsi di cavità, grotte e forme “carsiche”. Le cavità principali, sia per interesse speleologico, sia per bellezza e suggestività degli ambienti, sono racchiuse in tre distinti complessi: il primo, costituito dalla Grotta della Morta e dalla Grotta delle Diaclasi, ha uno sviluppo planimetrico di 287 m. e da una profondità massima di 23 m.; il secondo, costituito dalla Grotta delle Colonne, sviluppatasi in due diaclasi principali, che frane successive hanno diviso in ambienti non comunicabili; infine, con uno sviluppo di oltre 190 m., la Grotta della Condotta, in parte franosa e attraversata da una vecchia condotta. La vegetazione lungo tutto il corso delle acque è lussureggiante e rigogliosa. Il territorio della Cascata presenta grandi esemplari di Salici, Ontani e Lecci. Il Pino d’Aleppo è spesso abbarbicato alle emergenze calcaree dei versanti, mentre le colline sono coperte da lecci, querce, aceri e faggi.

Il Lago di Piediluco Collocato alle propaggini sud-orientali dell’Umbria, con un ramo che sconfina nel Lazio, il lago di Piediluco rappresenta il più grande bacino lacustre naturale dell’Umbria dopo il Trasimeno. A circa 370 metri sul livello del mare, con un perimetro di circa 13 chilometri, il Lago presenta una forma irregolare: un corpo centrale allungato, in direzione ovest-est, dal quale si diramano diversi bracci.

Rasiglia è una frazione montana del comune di Foligno che sorge a oltre 600 metri di altitudine Il paese, che conserva le caratteristiche tipiche del borgo medievale raccogliendosi in una struttura ad anfiteatro, è celebre soprattutto per le sue sorgenti: passeggiando per i suggestivi vicoli del centro è impossibile non rimanere incantati dai corsi d’acqua che attraversano l’abitato, rendendolo unico e affascinante. La sorgente che alimenta e percorre Rasiglia è quella di Capovena: si trova nella parte alta del paese, ai piedi del palazzo che i Trinci (signori di Foligno tra il 1305 e il 1439) occupavano all’epoca del loro governo sul territorio folignate, e che percorre il paese formando rivoli e cascatelle che si riuniscono in una grande vasca denominata “Peschiera”, per poi riversarsi nel fiume Menotre. Le origini di Rasiglia possono essere fatte risalire già al XII secolo, come attestano alcuni antichi documenti. La sua posizione di frontiera verso il territorio sellanese e verso la diocesi di Spoleto, ha fatto sì che i Trinci vi costruissero una delle strutture difensive per rendere sicuri e controllabili i propri confini: ecco quindi il Castrum et Roccha Rasilia. La Rocca di Rasiglia in origine occupava tutta la sommità del colle, con un andamento pressoché rettangolare, mentre attualmente restano visibili tratti delle mura di cinta e il rudere di una torre. Un molino, una gualchiera, alcune case nel borgo erano di proprietà dei Trinci che, sfruttando la preziosa presenza dell’acqua, avevano dato inizio a quelle attività che per secoli hanno poi garantito la sopravvivenza di tutta la comunità (mulini e opifici) grazie alla forza idrica proveniente dal fiume Menotre. Ancora oggi, la vita di questo splendido borgo continua ad essere scandita dall’acqua: l’elemento che passa per la tessitura, la lavorazione della lana e la tintura che viene riproposta attraverso una tradizione antichissima, risalente al 1200. Nei dintorni è possibile visitare l’Antico Santuario di Santa Maria delle Grazie e il Parco dell’Altolina, dal paesaggio ricco di biodiversità: le Cascate del Menotre e le Grotte dell’Abbadessa, di origine carsica, con suggestive formazioni di stalattiti e stalagmiti.

Perugia dispone di un immenso patrimonio artistico e culturale. Porte di accesso al centro storico, musei, chiese, monumenti, palazzi, torri, installazioni moderne e contemporanee: in ogni angolo e piazza della città si possono ammirare monumenti che testimoniano secoli di storia, arte e cultura. Tra saliscendi, strade, passaggi sotterranei, vicoli e scalinate, attraversare i suoi cinque rioni è un’esperienza unica, che ci sorprende già con la peculiarità della sua cinta muraria etrusco-romana e di quella medievale. Tra i luoghi d’interesse: l’Arco Etrusco  o Arco di Augusto, porta monumentale dell’antica cinta muraria etrusca poi restaurato in epoca romana; il Pozzo Etrusco o Porta Marzia, seconda porta monumentale etrusca, inglobata nella fronte del bastione della Rocca Paolina, fortezza fatta erigere da Papa Paolo III nel 1540: si tratta di un complesso storico-architettonico unico nel suo genere, da ammirare salendo le scale mobili verso il cuore della città. Piazza Italia prima, poi Corso Vannucci, per arrivare su Piazza IV Novembre, una delle più belle d’Italia. È qui che si affacciano la Cattedrale di San Lorenzo con annesso il Museo del Capitolo; la stupenda Fontana Maggiore duecentesca di Fra Bevignate da Perugia con bassorilievi di Nicola e Giovanni Pisano e il Palazzo dei Priori, elegante edificio gotico che ospita la Galleria Nazionale dell’Umbria e in cui sono custoditi capolavori assoluti dell’arte italiana dal Medioevo al XVIII secolo di Piero della Francesca, Benozzo Gozzoli, Beato Angelico, Pinturicchio, il Perugino. All’interno del palazzo, meritano una visita, il Collegio della Mercanzia, la sala della Vaccara, la sala dei Notari e il Collegio del Cambio, antica sede dei cambiavalute (corporazione di arti e mestieri di Perugia), dove è possibile ammirare il prestigioso ciclo pittorico del Perugino e la cappella di San Giovanni Battista con affreschi del XVI secolo. 

 PROGRAMMA DI MASSIMA:

SABATO 8 APRILE: PARTENZA CON BUS DA PARMA alle 06.30, soste lungo il percorso ed arrivo a SPOLETO per l’ora di pranzo (libero). Nel pomeriggio visita guidata di SPOLETO. Cena e pernottamento presso ALBORNOZ PALACE HOTEL http://www.albornozpalace.com

DOMENICA 9 APRILE: dopo la prima colazione in hotel, partenza in bus e visita guidata alla CASCATA DELLE MARMORE. Proseguimento per il LAGO DI PIEDILUCO e pranzo di PASQUA in Ristorante. Nel pomeriggio tempo libero al Lago. Rientro a Spoleto con cena e pernottamento in Hotel

LUNEDI 10 APRILE: Dopo la prima colazione, partenza per PERUGIA, con sosta per breve visita al Borgo di RASIGLIA. Arrivo a Perugia, pranzo libero. Nel pomeriggio visita alla Mostra “Il MEGLIO MAESTRO D’ITALIA. PERUGINO NEL SUO TEMPO” (gli orari di visita saranno comunicati non appena disponibili). Al termine della mostra, tempo libero per la visita di Perugia e, nel tardo pomeriggio viaggio di rientro a Parma con arrivo in tarda serata.

NOTA BENE: L’ORDINE DELLE VISITE POTREBBE VARIARE IN BASE ALLE DISPONIBILITA DI PRENOTAZIONE DELLA MOSTRA Il MEGLIO MAESTRO D’ITALIA. PERUGINO NEL SUO TEMPO” MAGGIORI DETTAGLI SEGUIRANNO NON APPENA POSSIBILE.

COSTO DI PARTECIPAZIONE: € 500,00 per gli associati CRAL, € 530,00 per non associati. Quota in camera singola: € 610,00. Riduzione in camera tripla o quadrupla su richiesta e in base alla disponibilità dell’ hotel.

La quota comprende: viaggio in bus come da programma, parcheggi, permessi e pedaggi, vitto e alloggio autista; sistemazione in camera doppia presso Albornoz Palace di Spoleto, trattamento di mezza pensione ¼ vino e ½ minerali inclusi ai pasti; tassa di soggiorno; visita guidata Spoleto 2h30 senza ingressi; ingresso con visita guidata Cascata delle Marmore; pranzo in ristorante il giorno 9 aprile; ingresso Mostra di Perugino con visita guidata (1 guida ogni 25 persone); assicurazione medico bagaglio.

La quota non comprende: tutto quanto non inserito in “la quota comprende” ed extra di carattere personale; Supplemento assicurazione annullamento viaggio (FACOLTATIVA) il cui costo è pari al 5,5% della quota di partecipazione

NOTA BENE: all’ atto della iscrizione, che dovrà pervenire entro il 15 febbraio, è richiesto il versamento di una caparra di euro 50 a persona che sarà restituita qualora il viaggio non andasse in porto, oppure scalata dal costo di partecipazione a viaggio confermato.

La prenotazione è impegnativa: qualora dopo la prenotazione e a seguito della conferma del viaggio si fosse impossibilitati a partire, se ci saranno persone in lista attesa la persona potrà essere sostituita e la caparra restituita; diversamente se nessuno potrà sostituire la persona che si cancella dal viaggio, la caparra o la quota di partecipazione non potranno essere restituite, salvo copertura della polizza di annullamento, facoltativa, e che potrà essere richiesta e stipulata all’atto della iscrizione.

Per qualunque chiarimento e/o informazione rivolgersi in Segreteria durante gli orari di apertura. Telefono 0521 290426.